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V Domenica di Quaresima – Anno A

il Signore non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Dio non è d’accordo con la morte. E Gesù è esplicito quando, dal fatto della resurrezione di Lazzaro, fa un’affermazione vera e profonda: «Io sono laresurrezione e la vita», che si ricollega a quanto si afferma nella prima lettura: «Io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalla vostre tombe» (Ez 37,12). Questa sicurezza, questa garanzia data da un orientamento perenne verso l’eternità, non ci deve distogliere l’attenzione dal tempo presente, che è il solo che possiamo vivere e che dipende da noi valorizzare o sbiadire di significato.

Natale del Signore

per noi, sulla via del Natale vero, cioè della Incarnazione di Gesù, quali posso essere le distrazioni, o peggio dissipazioni, compensazioni (conseguenti al vuoto interiore), attivismo liturgico dove “le cerimonie” possono soffocare lo spirito interiore.

Pericolo di fare festa escludendo il “Festeggiato”.

#CARITÀ2 – Esperienze di Servizio dei seminaristi

A Chambéry, oggi comune francese e capoluogo del dipartimento della Savoia, certamente frutto anche di una storia multiculturale, si cerca di vivere — come indicato da papa Francesco nel messaggio per la 107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato — «Verso un noi sempre più grande». Questo è un chiaro orizzonte per il nostro comune cammino in questo mondo: «Siamo tutti sulla stessa barca e siamo chiamati a impegnarci perché non ci siano più muri che ci separano, non ci siano più gli altri, ma solo un noi, grande come l’intera umanità»