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I Domenica di Avvento – Anno A

“È ormai tempo di svegliarci dal sonno…”, e l’Avvento viene a proposito: «vegliate».
Non ti cullare nell’inerzia, scuotiti, lotta, combatti, perché la posta in gioco è alta. Il tempo tra la sua venuta in mezzo agli uomini e il suo ritorno è il tempo della grazia nell’attesa di un mondo migliore, non da contemplare, ma da cambiare, trasformare, rendendolo degno dei figli di Dio.

#LITURGIA1 – Seminaristi e Liturgia

Il seminarista si prepara a vivere la liturgia sapendo che un giorno sarà chiamato ad essere mediatore di questo incontro con Gesù. Il Signore gli chiederà di essere strumento, mediatore del suo amore, perché la Sua presenza possa raggiungere ogni uomo.

#CARITÀ1 – Esperienze di servizio dei Seminaristi

La vera forza della Comunità, quindi, vuole essere l’Amore che si fa accoglienza gratuita, servizio gioioso, condivisione sincera, educazione esigente, quell’Amore che nasce dalla Croce di Cristo e che “dà la vita ai morti, la libertà ai prigionieri, la vista ai ciechi,” vivendo, fin dall’inizio, l’abbandono fiducioso alla Divina Provvidenza che si manifesta attraverso l’impegno quotidiano e mediante piccoli e grandi gesti di bontà e di generosità di tante persone che credono nella proposta di vita e di fede che viene offerta.

XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

L’esistenza umana è caratterizzata da un desiderio di eternità insito nella stessa natura umana. La scienza può constatare la morte del corpo, ma non può dire niente che riguarda tutta l’ampiezza della persona umana, soprattutto lo Spirito. Se il progetto-uomo si bloccasse con la morte del corpo, se non sconfinasse al di là dello spazio e del tempo e non si addentrasse nella eternità attraverso l’immortalità, verso l’assolutizzazione della persona, la vita sarebbe davvero «una passione inutile» (Sartre) e l’uomo resterebbe insignificante nel mondo.