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V Domenica di Quaresima – Anno A

il Signore non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Dio non è d’accordo con la morte. E Gesù è esplicito quando, dal fatto della resurrezione di Lazzaro, fa un’affermazione vera e profonda: «Io sono laresurrezione e la vita», che si ricollega a quanto si afferma nella prima lettura: «Io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalla vostre tombe» (Ez 37,12). Questa sicurezza, questa garanzia data da un orientamento perenne verso l’eternità, non ci deve distogliere l’attenzione dal tempo presente, che è il solo che possiamo vivere e che dipende da noi valorizzare o sbiadire di significato.

XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

L’esistenza umana è caratterizzata da un desiderio di eternità insito nella stessa natura umana. La scienza può constatare la morte del corpo, ma non può dire niente che riguarda tutta l’ampiezza della persona umana, soprattutto lo Spirito. Se il progetto-uomo si bloccasse con la morte del corpo, se non sconfinasse al di là dello spazio e del tempo e non si addentrasse nella eternità attraverso l’immortalità, verso l’assolutizzazione della persona, la vita sarebbe davvero «una passione inutile» (Sartre) e l’uomo resterebbe insignificante nel mondo.