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IV Domenica di Quaresima – Anno A

Non è la cecità degli occhi che ci impedisce di vedere le cose, ma quella del cuore, la mancanza
di fede, di luminosità interiore, di trasparenza, la stessa persona di Gesù. Può accadere qualsiasi male e cattiveria in mezzo all’umanità, possiamo brancolare nel buio più profondo, ma sappiamo che una luce, che è punto di riferimento, c’è, e ci illumina i passi incerti e il cammino diventa sicuro. Gesù è questa luce

II Domenica di Quaresima – Anno A

Come Gesù da Dio si è fatto uomo, così noi: dal nulla veniamo alla luce e diventati uomini, accogliamo in toto la bellezza della vita. Gesù s’è reso agnello sacrificale. Anche noi, oggi in Quaresima, ci poniamo come offerta-dono per gli altri. Gesù si è fatto Eucaristia: noi ci poniamo come pane e cibo spirituale per nutrire gli altri? Anche noi possiamo arrivare ad essere, come lo sono stati altri Santi, “uomini mangiati”.

II Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Quell’Agnello che toglie i peccati del mondo, che oggi riattualizza la sua persona e il suo significato redentivo e sacrificale, è presente sull’altare. Queste realtà possono e devono essere rese comprensibili quando ci si incontra con situazioni in cui il dolore, la tristezza e il pianto, non possono essere consolati se non attraverso uno che ha vissuto, ha espiato e ha vinto, nella sua persona, queste realtà onnipresenti nella vita umana.

Natale del Signore

per noi, sulla via del Natale vero, cioè della Incarnazione di Gesù, quali posso essere le distrazioni, o peggio dissipazioni, compensazioni (conseguenti al vuoto interiore), attivismo liturgico dove “le cerimonie” possono soffocare lo spirito interiore.

Pericolo di fare festa escludendo il “Festeggiato”.